Allergie, polline e sport outdoor: impariamo a ridurre i sintomi

Posted by Elena Casiraghi 13 Maggio 2021 0 Comment 1532 views

La primavera è arrivata. E con essa anche le allergie stagionali, prima su tutte quella al polline. E se siete tra quegli sportivi che praticano sport outdoor, magari ciclisti e podisti, ne sapete più di qualcosa. Sbaglio?
Prima però di chiudervi in casa aspettando tempi… migliori, proviamo a scoprire se esiste una strategia per ridurre il fastidioso impatto che le allergie primaverili hanno sull’allenamento. Le allergie, sia chiaro, sono materia medica e da un medico devono pertanto essere gestite. Ma è anche vero che conoscendo come si muove il polline nell’aria è possibile ridurne i sintomi grazie alla minor esposizione con l’allergene.

Allergie di stagione: cos’è il polline?

Partiamo dalla sua carta d’identità: il polline è l’elemento a cui la maggior parte delle persone è allergica. Appare come una polvere finissima e viene rilasciato da alberi, erbacce e graminacee per un unico scopo: la fertilizzazione. Un fenomeno che in natura è chiamato impollinazione.

Ma lo sapevate che possiamo dividere il polline in due grandi “specie”? Una raramente causa reazioni allergiche: è il polline che viene trasportato da pianta a pianta dalle api e da altri insetti. Fateci caso: queste piante di solito hanno fiori dai colori vivaci e profumi dolci proprio per attirare gli insetti. L’altra, invece, è la responsabile della maggior parte delle reazioni allergiche o della cosiddetta “febbre da fieno”. In questo caso, il polline viene trasportato da una pianta all’altra dal vento; queste piante hanno in genere piccoli fiori grigi e poco profumo.

Il tempo del polline e delle allergie

Per non trovarvi impreparati ricordate che gli alberi impollinano a fine inverno e inizio primavera e i pollini di frassino, faggio, betulla, cedro, pioppo, sambuco, olmo, noce, acero e rovere sono i responsabili delle allergie più diffuse. Poi c’è l’erba dei prati che, invece, impollina in tarda primavera e in estate. L’erba che causa il 75% di tutta la febbre da fieno è l’ambrosia. Vi lascio un dato che fa… starnutire solo a pensarci: si stima che una pianta di ambrosia produca fino a 1 miliardo di granuli di polline.

Come influisce il meteo sulle allergie di stagione?

Una buona notizia, però, ve la posso finalmente dare: abbiamo un primo alleato. Le condizioni del tempo, infatti, influiscono sulla quantità di polline che “galleggia” nell’aria. Se la giornata è stata piovosa, senza dubbio, il polline in orario serale sarà scarso. Il tardo pomeriggio, pertanto, se la pioggia è terminata, per coloro che soffrono di allergie stagionali è l’orario migliore per l’allenamento outdoor, cioè su strada. Sembra inoltre che molto polline sia rilasciato nelle prime ore del mattino, poco dopo l’alba, che tradotto suona come: attenzione, pericolo, per elevate quantità di polline in circolo nell’aria. Da evitare quindi, se soffrite di allergie stagionali, e sempre che vi sia possibile, di allenarvi al mattino presto. Il polline, inoltre, veleggia meglio nelle calde giornate secche, nelle aree urbane intorno mezzogiorno. In questo caso chi si allena in pausa pranzo potrebbe soffrirne maggiormente.

La nutrizione e le allergie stagionali

Non è tutto. Anche l’alimentazione quotidiana può essere un prezioso alleato. Ancora una volta la nutrizione si rivela un potenziale fattore. Diversi studi infatti hanno mostrato il beneficio nel controllo dello stato infiammatorio e il ruolo degli acidi grassi omega 3 a livello dei globuli rossi nella gestione dei sintomi respiratori legati alle allergie stagionali.

Bibliografia
Richard KitzMarkus A RoseRalf SchubertChristopher BeermannAnnika KaufmannHans Josef BöhlesJohannes SchulzeStefan Zielen Omega-3 polyunsaturated fatty acids and bronchial inflammation in grass pollen allergy after allergen challenge. 2010 Dec;104(12):1793-8. 

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