Menù da campioni

Posted by Elena Casiraghi 23 Luglio 2013 0 Comment 4179 views

 Ciclista stanco

Quando lo sport è emozione, diviene anche identità.

Al tuo Campione puoi copiare l’abbigliamento. Puoi sottrarre le tabelle di allenamento. E le manie pre gara. Quelle che portano bene.

Per sentirti un pò più simile a lui, per sentirti forte come lui puoi anche scoprire di quale benzina si alimenta.

Si fa un gran parlare, specialmente tra maggio e agosto, di ciò che mangiano i ciclisti. Un salto nelle cucine del Giro, un occhio ai menu del Tour e -perchè no?!- anche alle cocinas della Vuelta.

Ciclisti che vanno come treni. Come su binari ad alta velocità.

Quale sarà il loro segreto?

Di un ciclista professionista puoi emulare molte cose. La bicicletta, il casco, gli occhiali, le scarpette. Ma l’alimentazione no.

I tempi di recupero:

I “PRO” hanno ritmi di gara e tempi di recupero differenti. Ben diversi da quelli degli amatori.

Chi fa le gare a tappe, innanzitutto, ha poco tempo per recuperare. Molto poco. Circa 15-16 ore. Tra uno sforzo e l’altro.

Un amatore che si trova in griglia per una Granfondo di ore ne ha circa 144 per recuperare. Pari all’intervallo di tempo tra la fine di una GF e l’inizio della successiva. La domenica seguente.

L’orario di partenza:

La tappa di una gara parte, generalmente, intorno alle ore 11:00-12:00 e la colazione, pertanto, viene fatta 3-4 ore prima e nel tragitto dall’albergo alla partenza i ciclisti fanno un ulteriore spuntino energetico. A volte solido con alimenti veri e propri o barrette. A volte liquido a base di carboidrati sciolti in acqua oppure di frullati a base di frutta. I gusti son personali.

Non risulta, pertanto, vantaggioso ad un amatore -la cui Granfondo ha inizio generalmente intorno alle ore 8:00- effettuare la medesima colazione di un PRO. Si troverebbe a ingurgitare svantaggiosi piatti di pasta o di riso quasi all’alba, appena sveglio.

Questo sarebbe un grosso errore per lui che, oltre ad appesantire l’organismo e sottrarre molto sangue ai muscoli, impedirebbe di consumare i grassi a scopo energetico. Anticipando la crisi.

Altimetria del percorso:

Ci sono tappe in salita e ci sono tappe in pianura. Ci sono tappe più brevi e tappe più lunghe.

Non dopo tutte le gare i ciclisti si alimentano per recuperare nella stessa maniera: le tappe dove i muscoli son stati maggiormente stressati -come per esempio in salita- necessitano di più aminoacidi; al contrario le tappe più lunghe richiedono un maggior recupero energetico.

Una cosa è certa però: la frutta e la verdura sono il vero alleato. Di un amatore e di un PRO.

I nutrizionisti la propongono, ormai, ai ciclisti in ogni salsa: nella macedonia, in colorati buffet, nei frullati. E così via.

Mix di frutta e di verdura, molto colorata, infatti, contribuiscono a diminuire i tempi di recupero e ridurre i traumi muscolari, specie quelli da stress.

Mantieni le distanze, invece, da quei grassi che rallentano il recupero, come quelli contenuti nel cappuccino, nelle brioches e nelle margarine.

Insomma, a ciascuno la propria alimentazione. Con cognizione di causa. Questo è il vero asso nella manica.

 

 

 

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