50xRio – il film su Alex Zanardi

Posted by Elena Casiraghi 9 Novembre 2016 0 Comment 3580 views

alex-zanardi

L’uomo che osservo sta girando in pista.

Sono ormai 10 giri. Io segno gli intertempi su un foglio bianco. E siamo alla seconda prova. Quell’uomo poco fa ha smontato la sua hand bike. Da cima a fondo. E’ uscito dalla pista al termine della prima serie di prova. E’ sceso dalla rampa. Si è tolto il casco da crono. Si è infilato i suoi occhialetti, quelli per vedere bene da vicino. Pareva un ingegnere. Si è fatto passare la sua cassetta degli attrezzi che non è altro che uno zaino rosso che quando lo alza con la forza delle sue braccia fa un rumore metallico, di ferraglia appunto. E così ha smontato pezzo per pezzo. Mentre lo osservavo mi chiedevo se mai sarebbe riuscito a ricostruirlo. Eppure ce l’ha fatta. Ma io dopo tutto lo sapevo. C’era qualcosa che non andava nel meccanismo, negli ingranaggi secondo lui. O forse, non lo ammette, era solo la curiosità. Quella curiosità che lo porta ad andare sempre oltre. A trasformare le cose. A vedere quello che c’è. Perchè quello che non c’è, non c’è. Già, forse quando indossa quegli occhiali, Zanardi è così: è l’uomo, è l’atleta, è il papà, è il marito che mi ricorda che la vita è piena di opportunità. Si tratta solo di punti di vista. E a volte, per vederci chiaro, è meglio cambiarlo. Come ha fatto lui. Che alla fine voleva solo pedalare…ma è inciampato in una seconda vita*.

“Sai che c’è?! Io quasi quasi li tengo gli occhiali” ci borbotta mentre sale la rampa di accesso alla pista. Io e Francesco** sorridiamo scuotendo anche un po’ la testa. Imbarazzati divertiti affascinati increduli e anche un po’ arresi all’energia travolgente di quell’uomo. Perché per lui girare al velodromo con indosso sotto al casco da crono gli occhiali “da parole crociate” è normale. E in effetti lo è. Se ci pensi. Cosa c’è di anormale nel girare in pista su un hand bike in assetto da gara con gli occhiali da ingegnere. Se ci vede meglio perché non farlo?!

Tutto è normale se riesci a vedere quello che c’è e a cogliere con gratitudine le opportunità che la vita ti offre. Come un dono. Perché la vita è un dono. Certe volte siamo troppo miopi. E anche un po’ astigmatici per metterla a fuoco.

Zanardi nel frattempo è pronto a ripartire per i suoi secondi 50 “giri”. E nel mentre io lo osservo, come un caso da studiare, attraverso le lenti dei suoi occhiali.

docufilm

*A. Zanardi con G. Gasparini “Volevo solo pedalare”. Ed. Rizzoli. Pagine: 272. Prezzo: 15.00 €

**Francesco Chiappero, il preparatore atletico di Alessandro Zanardi.

Per saperne di più:

La Repubblica

 

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