Burro di arachidi favorisce la flora intestinale?

Posted by Elena Casiraghi 4 Agosto 2015 0 Comment 8517 views

penauts butter

Non mi sono ancora fatta un’idea chiara, ci devo ancora attentamente riflettere, però, questo studio mi piace.

Il burro di arachidi omogeneizzato favorisce l’assorbimento di alcuni probiotici a livello intestinale.

Sembrerebbe.

Curioso, no?!

L’articolo è stato pubblicato il 21 luglio 2015 sul giornale svizzero LWT – Food Science and Technology e attende ancora di essere pubblicato in letteratura scientifica. Insomma, uno scoop!

A quanto pare alcuni ceppi di batteri buoni (probiotici) assunti con burro di arachidi sembra vengano assorbiti meglio a livello intestinale grazie alla capacità del burro in quanto matrice ottimale per preservare questi probiotici dall’ambiente acido dello stomaco -dove verrebbero mutati- e arrivare integri all’intestino.

I cibi con alto valore di ph, infatti, mostrano un’elevata capacità tampone, cioè di abbassare l’acidità dell’ambiente in cui si trovano. Questo fattore sembra salvaguardare una maggior integrità delle microsostanze dall’aggressione degli acidi a livello gastrico, cioè dello stomaco.

Nello studio, dopo 120 minuti dall’assunzione di probiotici con burro di arachidi, la popolazione batterica intestinale risultava più alta rispetto a quella del gruppo che aveva assunto esclusivamente i probiotici.

La maggior parte di questi batteri, infatti, si trova principalmente nel colon, anche se ogni tratto del tubo digerente è caratterizzato da una flora batterica tipica e peculiare.

Ad ogni modo, bisogna innanzitutto considerare che le tipologie di burro di arachidi vendute nella grande distribuzione sono per la maggior parte arricchite con sciroppo di glucosio e altri zuccheri che ne alterano le peculiarità, oltre indurre dipendenza e favorire l’infiammazione.

Qualora si volesse testare tale alimento, come fonte di grassi, è fondamentale scegliere quello senza zuccheri che si può ottenere da una produzione casalinga triturando le noci con l’aggiunta di qualche cucchiaio di acqua oppure si può trovare già pronto, con frequenza nei market di prodotti bio ma non solo.

Di contro bisogna considerare -e aggiungere allo studio- che il burro di arachidi è una fonte di grassi insaturi omega-6 che, se pur “buoni”, non devono essere integrati oltremodo per non rompere l’equilibrio coi grassi omega-3.

Da questo equilibrio, infatti, si ottiene l’effetto antinfiammatorio -e quindi anche di prevenzione degli infortuni, per esempio- che si evince dall’integrazione di omega-3 (a catena lunga) estratti da olio di pesce o alga schytzocytrium.

Forse, allora, più vantaggioso per emulare i benefici dello studio svizzero è sostituire il burro di arachidi con olio extravergine di oliva, altrettanta fonte di grassi (mono)insaturi e maggiormente ricca di sostanze antiossidanti -come l’oleocantale, da cui deriva il sapore piccante e con elevato potere antinfiammatorio- e a basso tenore di omega-6.

D’altra parte assumere la curcumina -che in quanto sostanza antiossidante è un potente prebiotico- insieme a olio extravergine di oliva ne facilita l’assorbimento a livello intestinale, proprio grazie alla sua matrice grassa; questo significa che un principio di verità ed efficacia nello studio con burro di arachidi dopo tutto esiste!

E se vuoi sapere perché i probiotici sono alleati per la performance atletica, leggi “I probiotici. Un aiuto per gli atleti”.

 

BIBLIO:

http://www.nutraingredients.com/Research/Peanut-butter-delivers-probiotics-through-gastrointestinal-jeopardy?nocount

 

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