E se la curcuma favorisse il dimagrimento e la riduzione dei DOMS?

Posted by Elena Casiraghi 27 Ottobre 2016 0 Comment 6048 views

curcuma

Che la curcuma sia una sostanza preziosa è ormai un dato di fatto. Non è un caso che per migliaia di anni sia stata utilizzata nella preparazione di medicinali per numerose popolazioni. La spiegazione è presto detta. La Curcuma Longa L. è ricca di molecole chiamate curcuminoidi delle quali la curcumina è la più attiva. In passato la radice di curcuma veniva utilizzata per trattare reumatismi, dolori e gonfiori articolari, ferite e infezioni, problemi cutanei, disturbi intestinali come anche il gonfiore al basso addome, fastidi al fegato, infiammazioni, febbre, artrite. Il tutto senza conoscerne però il suo meccanismo d’azione. Oggi, grazie a numerosi studi, si sa molto di più. In particolare come la curcumina operi nell’organismo non è (quasi) più un segreto per gli scienziati. Per questo motivo ancora oggi nella medicina moderna la curcumina è impiegata come principio attivo dall’elevata efficacia.

L’interruttore del benessere.

La sua azione è quella di bloccare l’espressione dei fattori che scaturiscono la cascata dell’infiammazione. In pratica il NF-kB (fattore di trascrizione coinvolto anche nella difesa immunitaria) e il TNF-alfa che gioca un ruolo centrale nella risposta infiammatori. Niente di complicato. Basta immaginare questi due fattori come veri e propri interruttori dell’infiammazione che quando in modalità ON scatenano l’infiammazione. Il dolore muscolare tardivo (DOMS), chiamato anche “il mal di gambe del giorno dopo” è un vero e proprio stato di infiammazione che può colpire ogni sportivo. Al tempo stesso anche l’aumento di massa grassa si può definire stato infiammatorio. Due situazioni in cui gli interruttori dell’infiammazione sono accesi in modalità ON. Per spegnerli, e quindi portarli in modalità OFF, è necessaria un’efficace azione antinfiammatoria. Per questo la curcumina che sembra essere tra le sostanze naturali più efficaci agisce come antinfiammatorio. Secondo alcuni studi favorisce la riduzione del dolore muscolare tardivo e il dimagrimento. Quest’ultimo beneficio, però, al momento è solo verificato sui ratti anche se il suo meccanismo di azione fa pensare che possa essere altrettanto efficace nell’organismo umano. Per questo gli sportivi e più in generale coloro che desiderano dimagrire dovrebbero consumare con frequenza la curcuma.

Nessuno è perfetto.

Purtroppo, sebbene la curcumina presenti enormi potenziali nell’applicazione, la curcumina possiede una bassa biodisponibilità. Le varie fasi della digestione, quando assunta per via orale, ne riducono l’assorbimento. Infatti, nonostante la somministrazione in dosi elevate, per via della scarsa solubilità in acqua, la degradazione ed il metabolismo rapidi, ha una breve emivita. Molti studi hanno infatti dimostrato che nel siero e nei tessuti, i livelli di curcumina sono estremamente bassi. Quando somministrata per bocca la curcumina è soggetta a metabolismo epatico come primo passaggio. In pratica passa al fegato. Qui una buona parte dei metaboliti viene scartata. Quelli che rimangono passano all’intestino dove viene ulteriormente metabolizzata. In definitiva il 60-70% della curcumina somministrata per via orale viene eliminata attraverso le feci.

Strategie per aumentare l’assorbimento.

Che la curcumina abbia una bassa disponibilità non giustifica la sua non assunzione. Esistono, infatti, piccole strategie per favorirne l’assorbimento e quindi la sua efficacia sia nel recupero muscolare che nel dimagrimento ma anche a livello cerebrale. Anche qui infatti la curcumina è davvero potente: amplifica, per esempio, l’effetto del DHA, ovvero uno dei due acidi grassi polinsaturi che compone l’omega-3. La prima strategia è quella di consumare la curcuma insieme alla piperina, principio attivo per esempio del pepe nero, unitamente all’olio extravergine di oliva. Consumare poi le forme raffinate -come quelle di tipo RX- sotto forma di integratori si rivela, infine, un’ulteriore strategia per aumentarne l’assorbimento e la sua efficacia nell’organismo.

 

Le fonti:
Aiguo Wu et al. “Curcumin boosts DHA in the brain: Implications for the prevention of anxiety disorders” Biochimica et Biophysica Acta (BBA) – Molecular Basis of DiseaseVolume 1852, Issue 5, Pages 951–961, 2016.

Gradimondo M.C., Risé P. La curcumina: proprietà e possibili impieghi. N.F.I. Alimentazione, Prevenzione & Benessere. Anno 3, numero 5, giugno 2016.
Da Silva Morrone M., et al. “Curcumin Supplementation Decreases Intestinal Adiposity Accumulation, Serum Cholesterol Alterations, and Oxidative Stress in Ovariectomized Rats” Oxidative Medicine and Cellular Longevity, 10.1155, 2016.

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