Tensione pre gara ?

Posted by Elena Casiraghi 30 Ottobre 2014 1 Comment 9682 views

tensione pre gara

Se dovessi registrare il suono del silenzio più profondo e lungo saprei dove recarmi per farlo.

Non in un bosco. Non in mezzo al mare. E nemmeno in cima ad una montagna.

Andrei alla partenza di una gara. Dove quel silenzio infinito, tra l'”Attention” e il “GO”, tra il “Take your marks” e la sirena si staglia contro il ritmo del respiro. Un silenzio lungo e profondo che fa eco dentro al cuore e alla mente di ogni atleta al proprio posto di partenza.

E’ il momento in cui cuore, mente e fibre muscolari si sintonizzano, si accordano come le corde di una chitarra, pronti a suonare la miglior armonia.

Come un Boing-747 in cima alla pista, in attesa dell’autorizzazione al decollo.

Anche se, il momento davvero infinito, spesso, è quello della notte che precede la partenza.

Un silenzio profondo, secco e deciso, ci abbraccia mentre i nostri occhi sono vigili come gufi sul soffitto della stanza da letto. E la notte sembra perdere la sua dimensione temporale.

Sarò pronto? Mi sarò allenato abbastanza. Ho preparato tutto? E se non ce la faccio?

Respiro profondo ma il sonno tarda ad arrivare.

La perdita di sonno è un evento comune in atleti prima della gara.

Questo sembra possa significativamente influire sulle prestazioni atletiche. Poiché la notte non è un momento passivo, tantomeno tempo perso, bensì è un prezioso -e vitale- momento di recupero.

Il sonno è considerato fondamentale per fisiologia umana e la funzione cognitiva, cioè le capacità mentali.

Benché il sonno appaia come uno stato di quiete, durante questo stato avvengono complessi cambiamenti a livello del sistema nervoso, e quindi del cervello, che non possono essere spiegati solo come un semplice stato di riposo fisico e psichico. Ci sono, ad esempio, alcune cellule cerebrali che in alcune fasi del sonno hanno un’attività 5-10 volte maggiore rispetto a quella che hanno in veglia.

Ci sono diverse teorie in merito: quella della conservazione dell’energia secondo la quale quando dormiamo l’attività metabolica del nostro corpo diminuisce del 10% risparmiando così energia (pensa a come si riduce, ad esempio, il battito cardiaco nella notte rispetto al giorno); quella dell’apprendimento secondo la quale durante la fase di sonno REM il nostro cervello fissa i nuovi dati appresi nella memoria a lungo termine; ci sono poi altre teorie (o forse scuse per dormire!!) ma quella che mi piace di più si chiama teoria della pulizia secondo la quale mentre dormiamo il cervello attraverso il sistema linfatico elimina tutte le tossine e quindi si rigenera.

E quale influenza può avere sulla prestazione fisica?

Ci sono alcuni studiosi che si sono occupati di chiarire questa situazione e misurare la qualità della capacità, fisica e mentale, dopo una notte di efficace riposo e dopo una notte insonne.

Sembra che la mancanza di un efficace sonno notturno (qualità e quantità) potrebbe causare uno squilibrio del sistema nervoso autonomo, simulando i sintomi della sindrome da sovrallenamento. Ovviamente quando l’insonnia è d’abitudine e non l’eccezione.

Inoltre, se l’insonnia è ripetuta nelle notti, risulta anche un aumento delle citochine proinfiammatorie, cioè di quelle cellule che aumentano l’infiammazione e frenano la possibilità di recupero, sopprimendo così il sistema immunitario e aumentando il rischio di infortuni.

Ma per chi, che strizza la notte prime della gara, come si può favorire un efficace riposo notturno ed evitare l’insonnia?

Apprendere come gestire l’ansia è il primo consiglio. A ciascuno la propria tecnica di rilassamento.

Ma anche attraverso la scelta degli alimenti si può fare qualcosa.

Evitare quindi di cenare troppo a ridosso del sonno, consumare una cena con tranquillità, controllando di non ingerire gli alimenti con voracità. Masticare lentamente e gustare gli alimenti cenando, possibilmente, in un luogo tranquillo e non troppo affollato o rumoroso.

Degli alimenti, compatibilmente all’alimentazione pre gara, si dovranno preferire quelli che favoriscono il sonno.

Al momento di coricarsi tenere le luci basse, evitare quelle neon e le luci degli smart phone che attivano particolarmente le funzioni cognitive e ingannano il cervello alterando il ritmo sonno-veglia.

 

Per saperne di più:

Post: “Dormire ti allena”

BIBLIO:

Fullagar H.H. et al. Sleep and athletic performance: the effects of sleep loss in exercise performance and physiological and cognitive responses to exercise. Journal Sport Med. 15 oct 2014.

FOTO:

Tiziano Ballabio, ph.

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